Ringraziamenti Tesi Relatore e Correlatore: Come Scriverli Senza Scadere nel Ridicolo
La laurea si avvicina, la tesi è finalmente finita - e con essa le nottate insonni, le ore piccole passate a cercare fonti improbabili, la frustrazione di formattazioni impazzite. Ma ecco che, a un passo dal traguardo, si presenta un ultimo, insidioso ostacolo: i ringraziamenti.
Eh sì, perché se pensavate di cavarvela con due righe striminzite dedicate a relatore e correlatore, beh, vi sbagliavate di grosso. I ringraziamenti della tesi sono un campo minato, un'arena dove si scontrano formalità accademica e sincera gratitudine, rischiando di scivolare nel patetico con la stessa facilità con cui una goccia di sudore rovina un makeup impeccabile.
Ma niente panico! Con una guida adeguata, anche voi, novelli laureandi in preda allo stress da pre-discussione, potrete scrivere ringraziamenti memorabili (in senso buono, ovviamente) senza cedere a sdolcinatezze imbarazzanti o, peggio ancora, a frasi fatte che gridano "copia e incolla" da un miglio di distanza.
Innanzitutto, sfatiamo un mito: i ringraziamenti non sono un'appendice trascurabile, da liquidare in fretta e furia tra bibliografia e sitografia. Anzi, rappresentano la prima cosa che la commissione leggerà, il vostro biglietto da visita per entrare nel mondo accademico (o nel mondo del lavoro, se avete deciso di dare un taglio netto agli studi).
Quindi, mettiamoci comodi, prepariamoci una bella tazza di tisana rilassante (no, il caffè no, vi agita e non fa pensare lucidamente) e vediamo insieme come ringraziare relatore e correlatore in modo sincero, professionale e, perché no, anche un po' originale.
Partiamo dalle basi. Chi sono, questi benedetti relatore e correlatore, e perché meritano tutto questo spazio all'interno della nostra preziosissima tesi?
Il relatore, come suggerisce il nome stesso, è la figura che vi ha "relato", ovvero guidato, supportato (più o meno, a seconda dei casi) durante tutto il percorso di stesura della tesi. È colui o colei che vi ha fornito spunti di ricerca, consigliato letture illuminanti (o bibliografie infinite che vi hanno fatto rimpiangere di aver mai messo piede in università), sopportato le vostre ansie da prestazione e le mail inviate a orari improbabili.
Il correlatore, invece, ha avuto un ruolo più defilato, ma non per questo meno importante. Potrebbe avervi affiancato nella fase di analisi dei dati, avervi fornito un punto di vista diverso sulla vostra ricerca o aver semplicemente fatto da spalla emotiva nei momenti di sconforto.
Insomma, che li amiate o li odiate (e crediamo di poter immaginare), relatore e correlatore hanno contribuito alla realizzazione della vostra tesi e, di conseguenza, meritano un ringraziamento adeguato. Ma come scriverlo senza scadere nel banale o, peggio ancora, nel ridicolo?
Ecco alcuni consigli utili:
- Siate sinceri, ma non sdolcinati. Evitate frasi fatte e stucchevoli, ma cercate di esprimere la vostra gratitudine in modo genuino e personale.
- Siate specifici. Non limitatevi a un generico "ringrazio il Professor X per la sua disponibilità", ma cercate di ricordare episodi specifici, consigli preziosi o momenti significativi che avete condiviso con relatore e correlatore.
- Siate concisi. I ringraziamenti non devono diventare un secondo capitolo della vostra tesi. Cercate di essere sintetici, diretti e andare dritti al punto.
E se proprio non sapete da dove iniziare, ecco un esempio di ringraziamenti che potreste adattare al vostro caso specifico:
"Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine al Professor X per la sua preziosa guida durante la stesura di questa tesi. I suoi consigli puntuali e i suoi spunti di riflessione mi hanno permesso di approfondire la mia ricerca e di raggiungere risultati che non avrei mai immaginato. Un ringraziamento particolare per la pazienza e la dedizione con cui ha saputo seguirmi in questi mesi."
"Vorrei inoltre ringraziare la Dottoressa Y per il suo prezioso contributo a questo lavoro. La sua esperienza sul campo e la sua visione innovativa si sono rivelate fondamentali per lo sviluppo di alcuni aspetti chiave della mia ricerca."
Ricordate: i ringraziamenti sono il vostro modo di chiudere in bellezza un percorso impegnativo e importante. Scrivete con il cuore, ma senza dimenticare la testa, e vedrete che non sbaglierete.
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